Dopo Il talento del cappellano – romanzo che mi ha permesso di scoprire la penna di Cristina Cassar Scalia –, ho deciso di immergermi nell’ascolto del suo recentissimo giallo La banda dei carusi (Einaudi), uscito in libreria a fine giugno.

Un ascolto piacevole, articolato, che conferma il desiderio di leggere il prossimo romanzo dell’autrice siciliana.

La trama

Il vicequestore Vanina Guarrasi è alle prese con un brutale omicidio su cui deve indagare. Un omicidio che la coinvolge sentimentalmente al punto che trovare l’assassino diventa quasi un fatto personale. Non solo per lei, per tutta la sua squadra e per un gruppo di «carusi», ai quali è impossibile non affezionarsi.

Aprile. Alla Playa. Nell’unica spiaggia sabbiosa di Catania, viene rinvenuto il cadavere di Thomas Ruscica, una morte troppo violenta per un ragazzo così giovane e con una famiglia e un passato pesanti alle spalle. Nel corso degli accertamenti due piste sembrano viaggiare parallele: criminalità organizzata o delitto passionale? Gli indizi convergono facilmente sulla stessa persona, eppure, in commissariato nessuno è convinto del quadro che ne viene fuori. Per inseguire la verità tutti saranno pronti a trascurare o a mettere in gioco anche la loro vita privata.

La banda dei carusi: un giallo polifonico

La banda dei carusi è un giallo indubbiamente a tratti polifonico. Tale carattere non è da riscontrare nei punti di vista dei personaggi, bensì, nelle tantissime voci che arricchiscono la narrazione, e che restituiscono un arazzo davvero bello sui valori dell’amicizia, della collaborazione e del desiderio di riscatto.

Sebbene in contesti sociali delicati sia facile cadere nell’errore di pensare che la propria sorte sia legata a un determinismo storico, ne La banda dei carusi vediamo giovani ragazzi alla riscossa, il cui unico obiettivo è riuscire a prendere la propria vita fra le mani, con l’aiuto e il sostegno dell’altro.

In questo nuovo giallo nel quale seguiamo le vicende di Vanina Guarrasi, vediamo confermata la capacità di Cristina Cassar Scalia nel costruire personaggi dai quali è davvero difficile non affezionarsi. Il disegno della trama è complesso e tortuoso, e, se dal punto di vista narrativo l’effetto è molto piacevole, nell’ascolto, si corre il rischio di perdere il lettore.

Una lettura molto gradevole, il cui unico neo riguarda l’aspetto immersivo che purtroppo è leggermente venuto meno.

Non mi resta che augurarvi una buona scoperta!

Recensione di Giulia V.

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