La Grande meraviglia di Viola Ardone

Di Grande meraviglia di Viola Ardone (Einaudi), potrei fare una recensione di una sola parola e vi direi che è un romanzo magnifico.

Per nostra fortuna, cari amanti dei libri, quando un libro ci colpisce veniamo colti da una febbrile eccitazione e l’essere sintetico diventa una missione impossibile. Diventiamo prolissi, enumeriamo, pensiamo e ripensiamo alle diversissime ragioni per le quali consigliamo di leggere quel libro. Le parole diventano fiumi, noi diventiamo fiumi in piena con il più grande auspicio di trasportare chi ci sta accanto alla scoperta di un romanzo da non perdere.

Ecco, se fossi una libraia, vi adagerei tra le mani questo libro sussurrando semplicemente: “è una grande meraviglia.”

La trama

Elba ha il nome di un fiume del Nord; è stata sua madre a sceglierlo. È nata in un posto che lei chiama il “mezzomondo” e che in realtà è un manicomio. Dopo la scuola elementare, di ritorno al mezzomondo, Elba scopre che la madre è scomparsa e a lei non è rimasto che crescere, compilando il suo Diario dei malanni di mente e raccontando alle nuove arrivate in reparto dei medici Colavolpe e Lampadina, dell’infermiera Gillette e di Nana la cana.

Del suo mondo, quindi, il solo che conosce. Almeno fino a quando un giovane psichiatra, Fausto Meraviglia, non si ostina a tirarla fuori da quel non luogo, anzi di eliminarli proprio, i manicomi; del resto, è quel che prevede la legge Basaglia, approvata pochi anni prima.

Il dottor Meraviglia porta Elba ad abitare in casa sua, come una figlia: l’unica che ha scelto e grazie alla quale lui, che mai è stato un buon padre, impara il peso e la forza della paternità.

Il libro

Dopo Il treno dei bambini e Oliva Denaro, Viola Ardone è in libreria con un romanzo di formazione, intriso di delicatezza, quella delicatezza che come un passaggio melodioso riesce a compiere delle transizioni tali che anche l’oscuro, alla fine si scioglie in un sorriso.

Lo stile narrativo di Viola Ardone – che ho scoperto tardi, ma che per fortuna sono riuscita a recuperare in fretta – è inconfondibile. Pur ancorandosi alla realtà, raccontando pagine di una storia sociale nere come la pece, riesce con maestria ad accompagnare il lettore, mano nella mano, nella discesa agli inferi esistenziali, per riportalo poi su, senza mai abbandonarlo.

Parlare di malattie non è affar semplice, il rischio di una forzatura stilistica è sempre dietro l’angolo, ma parlare di malattie mentali, che ancora oggi purtroppo sono un tabù, è una partita che Viola Ardone vince più e più volte.

Grande meraviglia, che ho ascoltato su Audible, è un romanzo potente, magnetico, poetico, a tratti struggente. Viola Ardone ci accompagna in ogni pausa di riflessione durante la lettura, ci rassicura, smonta preconcetti e umanizza: la malattia mentale, anche quando sull’orlo del precipizio, è vita e non morte-in-vita; Viola Ardone restituisce umanità, dignità, personalità, lucidità agli appartenenti di quel mezzomondo, dove si è in vita (o in morte) per metà.

Il confine tra pazzia e ragione è labile: la ragionevole follia è sempre pazzia? Il confine tra libertà e prigione anche. A volte ci sarebbe da chiedersi veramente se le prigioni mentali non siano catene più ferree da spezzare.

Nella lettura di questo romanzo non siamo mai soli. C’è Viola Ardone, c’è Elba e c’è Fausto. E gli abitanti del mezzomondo. C’è la Storia che si confronta con la storia, ci sono gli ultimi e i primi, eppure a volte non sappiamo davvero chi sia veramente chi. Tra un’insalata di parole e l’altra, il giusto è nell’amore.

Non mi resta che augurarvi buon ascolto o buona lettura!

Classificazione: 5 su 5.

Recensione di Giulia V.


Scheda del libro

Titolo: Grande meraviglia
Autore: Viola Ardone
Letto da: Emanuela Jonica
Editore: Audible
Durata: 7 ore e 52 min
Pubblicazione audiolibro: 2023

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