Sullo sfondo un bimbo che mangia leggendo articoli e in primmo piano la copertina del libro

Paolo Di Paolo: Dove eravate tutti

La morte di un uomo politico come Berlusconi, figura sicuramente divisiva, ha provocato un certo stordimento. Sebbene si era a conoscenza delle difficili condizioni di salute, la sua scomparsa ha lasciato molti nell’incredulità.

E forse anche nei trentenni, che indipendentemente dalla figura politica, sono cresciuti con l’immagine di Silvio Berlusconi in televisione. Ecco allora che mi sono ricordata di un libro, letto una decina di anni fa, e grazie al quale ebbi l’opportunità di incontrare l’autore alla Libreria a Parigi.

Sto parlando di Dove eravate tutti di Paolo Di Paolo.

Paolo Di Paolo, Dove eravate tutti

Gli anni che dividono me da Paolo Di Paolo sono sette. Eppure… Quando lessi per la prima volta Dove eravate tutti ero lontana fisicamente ma anche intellettualmente da tutto quello che stava accadendo in Italia.

In quella solitudine impastata a entusiasmo, coraggio, ma anche delusione per un futuro che non sembrava essere possibile nel mio Paese, leggendo le prime pagine di questo romanzo, improvvisamente non ero più sola.

Stavo leggendo la storia di un ragazzo venuto fuori dalla penna di Paolo Di Paolo che guardava il mondo come spesso lo avevo guardato anch’io. Un mondo che procedeva a fotogrammi e non di rado caratterizzato da una figura.
Se la televisione era accesa a un certo punto, qualsiasi canale fosse, compariva lui, Berlusconi. E se non era la stampa italiana a raccontare verità, supposizioni, fughe di informazioni e quelle che oggi definiamo fake news, c’era la stampa estera a ricordarci immancabilmente che in Italia c’era Silvio Berlusconi.

Con Dove eravate tutti, sebbene per anni avessi interpretato questo titolo come una domanda indiretta, chiedendomi dove eravamo tutti per davvero all’epoca, Paolo Di Paolo era riuscito a portare alla luce un periodo – che per molti versi poteva essere anche il mio, ma che sicuramente era stato quello di molti – in cui si assisteva a un’accettazione quasi immobile del declino di un paese.

Dove eravate tutti: la trama

Italo Tramontana, il protagonista, passa in rassegna, archiviandoli in memoria, quegli anni in cui eventi privati e pubblici finivano per fondersi; anni in cui, soprattutto i secondi sconfinavano non di rado nella vita privata.

Ho undici anni […] Al governo c’è Berlusconi. […] Sono maggiorenne […] Al governo c’è Berlusconi […] La prima volta? L’esame di maturità? La visita di leva? (un anno prima che fosse abolita)? La laurea cosiddetta triennale? Governi Berlusconi II, III, IV. Mi sento di concludere che niente di decisivo nella mia vita fin qui è accaduto senza che ci fosse, da qualche parte Silvio Berlusconi. Questa non è una cosa bella, né una cosa brutta. È una cosa vera.


Ma intanto, nei giorni del calendario privato del ragazzo, il padre, insegnante neo-pensionato, investe con l’auto un ex studente davanti alla scuola: un incidente interpretato come un atto deliberato di violenza.

All’improvviso gli equilibri si spezzano. Italo osserva la sua famiglia: un padre umiliato, una madre in fuga. Riaffiora Scirocco e con lei la possibilità di un amore che bilancia la triste attualità.

Nella ricostruzione quasi archeologica della sua vita, Italo ha bisogno di uno scatto, fuori dalla passività delle emozioni. Berlino diventa il luogo in cui andare a cercare, cercarsi, rispondersi, in attesa di sapere dove siamo tutti.

Classificazione: 3.5 su 5.

Buona scoperta!

Recensione di Giulia V.

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Il libro

Titolo: Dove eravate tutti
Autore: Paolo Di Paolo
Editore: Feltrinelli
Collana: Universale Economica
Prezzo: 6,40 €
Anno di pubblicazione: 2013

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