Dietro le quinte del cinema con minimum fax

È con una recensione “insolita” che apriamo le danze dei post di ottobre. Oggi, non sarà un titolo il protagonista di queste righe, bensì una collana: la collana minimum fax cinema.

La riflessione di dedicare un post a questa collana è nata qualche giorno fa, quando, riordinando la libreria di casa, mi sono resa conto come vi fossero tre titoli disordinatamente ordinati fra gli scaffali. Un’idea si è fatta strada, riscoprendo – con piacere immenso – questi titoli che, oltre a essere belli da leggere, sono molto belli da vedere! Perché non parlare dei tre, allargando lo sguardo proprio all’intera collana?

Proviamo allora ad addentrarci in questo nuovo esercizio di stile, sperando possa destare la curiosità del/lla cinefilo/a che è in voi.

La casa editrice

Prima di introdurre la collana in questione, mi sembra al quanto doveroso “introdurvi” il mitico editore che vi è dietro. minimum fax, nasce negli anni Novanta a opera di Daniele di Gennaro e Marco Cassini. Grazie all’incessante lavoro di pubblicazione di libri di qualità e di ricerca grafica, la casa editrice si è fatta largo fra gli scaffali delle librerie per anni, al punto che oggi è davvero difficile non riconoscere a colpo d’occhio i suoi titoli. La linea editoriale si concentra sulla narrativa straniera, soprattutto americana, quella italiana e la saggistica. Tra gli altri autori stranieri, troviamo Raymond Carver, Richard Yates, Charles Bukowski, David Foster Wallace, Leonard Cohen, Jonathan Lethem, Jennifer Egan, Kurt Vonnegut, Aimee Bender, solo per citarne alcuni. In narrativa italiana le firme non sono meno note (e anche qui ne cito solo alcune): Andrea Camilleri, Paolo Cognetti, Raffaele La Capria, Nicola Lagioia, Giordano Meacci, Francesco Pacifico, Valeria Parrella, Marco Peano, Giuseppe Genna, Fabio Stassi, Marco Drago, Christian Raimo, Carlo D’Amicis, Giorgio Vasta, Marcello Fois, Veronica Raimo.

La casa editrice che agli albori aveva iniziato con la pubblicazione di libri in due collane, Filigrana e Macchine da scrivere, nel tempo ha sviluppato un dedalo di collane, tutte da scoprire. Da lndi, dedicata all’attualità, a Sotterranei, il cui focus è la poesia e la narrativa americana. Impossibile poi non citare Nichel, la collana creata nel 2000 e dedicata alla narrativa italiana. Per diverso tempo la sua direzione è stata affidata a Nicola Lagioia, il quale è riuscito rapidamente a trasformarla in un riferimento per i lettori.

Ora, se proseguissi nell’elenco delle collane, vi priverei sicuramente del piacere di esplorare l’universo minimum fax che invece vi consiglio fare assolutamente!

minimum fax inoltre è una di quelle poche realtà editoriali che nei suoi libri annovera coloro che hanno partecipato alla realizzazione del volume: una tradizione che se per i paesi esteri può essere scontata, in Italia facciamo ancora fatica a vedere sistematizzata.

Ne approfitto poi per ricordare che minimum fax è anche una delle otto case editrici che ha organizzato una bellissima iniziativa, oggetto di un mio post inizi luglio: il #Bookrave.

In cosa consiste? Dal 15 settembre al 15 dicembre 2023 in tutte le librerie aderenti, si parla e si parlerà di libri in modo inedito. Come? Attorno a un tema stabilito, gruppi di lettura leggono più libri nello stesso periodo e poi si confrontano, ma non solo. Sono organizzati eventi, incontri in presenza e online, è possibile iscriversi a un canale Telegram con contenuti esclusivi per i Bookravers ed è in programma un Bookrave Tour che si concluderà con un grande Bookrave Party a dicembre. Fantastico, vero? Tutte le info su questo tema le trovate sui social dei diversi organizzatori e stesso sul sito internet di minimum fax.

Cinema: i grandi maestri della settima arte

minimum fax cinema è una collana che a oggi raccoglie una trentina di libri, tra i primi pubblicati, a fine anni Novanta, annoveriamo Il piacere degli occhi di Truffaut. Inutile dire che per un cinefilo questa collana apra le quinte di film, registi, attori e scrittori che hanno fatto e continuano a fare la storia del cinema, italiano come estero. Passiamo da conversazioni ad autobiografie, da ritratti a interviste in una restituzione della vita del cinema a tutto tondo. Bertolucci, Capra, King, Totò, Kubrik… che dire, tanta luce sui maestri della settima arte.

La veste grafica poi è la ciliegina che rende impossibile il non acquisto: la scelta dei contrasti restituisce atmosfere acidule, a volte cupe, ma anche brillanti.

Tre titoli da scoprire: Non ho risposte semplici, L’occhio del regista, I maestri della luce

Questi titoli sono quelli “incriminati”, ovvero quelli che hanno dato il via alla redazione di questo post!

Presentazione dell’ editore

In tutto l’arco del Novecento, pochi registi sono stati capaci di attraversare i decenni e i generi mantenendo una cifra stilistica propria e riconoscibile così come è riuscito a fare Stanley Kubrick. Questo volume presenta una raccolta di interviste che delineano con grande precisione il suo genio al tempo stesso visionario e metodico, che ha accompagnato – e in molti casi creato – l’immaginario degli ultimi cinquant’anni. Da Orizzonti di gloria a Full Metal Jacket, passando per 2001: Odissea nello spazioArancia meccanica e Barry Lyndon, quest’opera ripercorre le tappe della carriera di un cineasta spesso discusso, talvolta incompreso ma sempre indipendente fino all’ostinazione, che ci ha regalato alcune delle visioni più belle e profonde della storia del cinema.
«Queste interviste permettono di seguire l’evoluzione del rapporto di Kubrick con la macchina-cinema e la formazione parallela di una sua pratica di cinema e di comunicazione sempre più peculiare. È curioso vedere come, nella penna dei vari giornalisti, l’oggetto Kubrick si formi poco a poco, per approssimazioni successive. Man mano, questo regista eccentrico viene visto sempre meno come appartenente a una “nuova generazione” di registi americani del dopoguerra, e trovare termini di paragone per lui si farà sempre più difficile». dalla prefazione di Emiliano Morreale

Titolo originale: Stanley Kubrick Interviews
Traduzione: Anna Mioni

Presentazione dell’ editore

Quello del regista è uno dei mestieri più complessi e affascinanti del mondo dell’arte, pericolosamente sospeso tra la cura del dettaglio e la visione d’insieme, tra la libertà della creazione individuale e le limitazioni del lavoro collettivo. Un mestiere in cui non esistono regole scritte, e per comprendere il quale non si può dunque prescindere dall’esperienza dei grandi maestri. In questo volume Laurent Tirard, critico cinematografico e regista lui stesso, ha raccolto le confessioni, le rivelazioni, i consigli pratici di venticinque tra i più grandi registi contemporanei, offrendo al lettore altrettante «lezioni di cinema». L’approccio alla sceneggiatura, il rapporto con gli attori, il posizionamento della macchina da presa, il montaggio: ogni regista racconta le sue predilezioni e i motivi delle proprie scelte artistiche, svelando con insospettabile candore tutti i segreti che si nascondono dietro la creazione di un grande film. Riproposto in una nuova edizione ampliata, L’occhio del regista è una guida indispensabile per chi vuole addentrarsi, da neofita o da semplice curioso, nel mondo della regia cinematografica.
Woody Allen • Pedro Almodóvar • Bernardo Bertolucci • Tim Burton • Joel ed Ethan Coen • David Cronenberg • Milos Forman • Jean-Luc Godard • Alejandro Iñárritu • Jim Jarmusch • Wong Kar-wai • Mathieu Kassovitz • Takeshi Kitano • Emir Kusturica • David Lynch • Michael Mann • Arthur Penn • Roman Polanski • Sydney Pollack • Martin Scorsese • Steven Soderbergh • Oliver Stone • Lars von Trier • Wim Wenders • John Woo

Titolo originale: Leçons de cinéma
Traduzione: Tiziana Lo Porto , Lorenza Pieri , Annalisa Garavaglia , Paola Biggio

Presentazione dell’editore

Che cosa sarebbe stato Il padrino senza i chiaroscuri e le luci notturne di Gordon Willis? Che cosa sarebbe stato Apocalypse Now senza le esplosioni di luci e fiamme orchestrate da Vittorio Storaro? Che cosa sarebbe stato l’inferno del Cacciatore di Cimino senza la maestosa concertazione di colori di Vilmos Zsigmond? Che cosa sarebbe stato Toro scatenato senza il superbo bianco e nero di Michael Chapman? Si potrebbe procedere all’infinito: i quindici direttori della fotografia che si raccontano in questo libro hanno infatti determinato come pochi altri l’immaginario filmico di un’autentica età dell’oro, nella quale il cinema d’autore si è imposto a Hollywood e nel mondo intero. Ognuno degli intervistati racconta il proprio mestiere, i mille modi con i quali conferire a ciascun film un aspetto visivo inconfondibile, le loro imprese più difficili, tecnicamente e  non solo, i rapporti con i grandi registi con cui hanno lavorato. E ricostruiscono così una delle fasi più creative nella storia del cinema, muovendosi tra la Nouvelle Vague francese e il film d’autore italiano; tra la nuova Hollywood degli Scorsese e dei Coppola e i maestri del cinema di genere.
Interviste con Néstor Almendros, John Alonzo, John Bailey, Bill Butler, Michael Chapman, Bill Fraker, Conrad Hall, László Kovács, Owen Roizman, Vittorio Storaro, Mario Tosi, Haskell Wexler, Billy Williams, Gordon Willis, Vilmos Zsigmond.

Titolo: I maestri della luce. Conversazioni con i più grandi direttori della fotografia
Autore: Dennis Schaefer, Larry Salvato


Buona scoperta!

Post di Giulia V.

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