Definito da Aldo Busi come “Un divertimento maestoso”, La Mennulara di Simonetta Agnello Hornby, romanzo d’esordio della scrittrice, seduce il lettore fino in fondo.
La trama
Siamo in Sicilia a Roccacolomba, un paesino vicino Catania, nel 1963. Maria Rosalia Inzerillo, nota come la mennulara, domestica della famiglia Alfallipe è morta. Oculata amministratrice del patrimonio di famiglia, la donna è sulla bocca di tutti in paese per le ricchezze che avrebbe accumulato nel tempo anche grazie ai suoi rapporti con la mafia locale. La sua morte divide Roccacolomba: c’è chi la odia per il suo carattere difficile e spigoloso e chi la ricorda con gratitudine. In effetti, senza di lei Adriana Alfallipe, una volta rimasta vedova, si sarebbe dovuta confrontare con le difficoltà di vivere da sola in un grande palazzo. Senza la Mennulara, i figli Lilla, Carmela e Gianni sarebbero cresciuti senza un domani. Tuttavia, i fratelli, tornando al palazzo si sentono in diritto di credersi beffati e delusi, dalla donnetta rozza e ignorante che gli ha lasciato uno strano testamento. In un romanzo corale, voci e testimonianze fanno emergere un ritratto della domestica straordinario, ricco di misteri e passioni, che rendono il romanzo un grande teatro della storia siciliana.
Il libro
Per coloro che amano i romanzi territoriali, nell’accezione di un radicato attaccamento alla terra, in questo caso la Sicilia, questo libro è indicato. La coralità tipica siciliana, di gioco fra il detto e non detto, di voci che corrono nelle strade come un telefono senza fili è un espediente narrativo che funziona ne La Mennulara. Anzi ne è il protagonista vero e proprio, potremmo dire. L’autore è riuscito a costruire un progetto architettonico solido che conquista il lettore dalla prima all’ultima pagina. Rapiti dalle descrizioni, dai dialoghi, dalle maldicenze e dalle esaltazioni, divertiti dall’intrigo e dalla caratterizzazione dei personaggi, sedotti dalla piuma caustica di Simonetta Agnello Hornby, questo romanzo è decisamente uno di quei libri che soddisfa la sete di lettura.
La Mennulara ci riporta alla verve verghiana nella descrizione di questi personaggi siciliani, a tratti perché no, un po’ maligni, e allo stile boccaccesco nella suddivisione dei capitoli.
Un libro vincente e da non perdere.